Descrizione
Storia giudiziaria di un manifesto
Era un tempo quello che per essere giovani bisognava dichiarar guerra a qualcuno, anche se nessuno sapeva bene cosa stesse facendo e cosa avrebbe fatto pur di affermare un cambiamento. Già a Milano nel dicembre del 1968 le uova lanciate dai ragazzi del Movimento avevano fatto scempio di pellicce e smoking la sera dell’inaugurazione della Scala, poi il testimone passò tre settimane dopo ai ragazzi convocati alla Bussola di Marina di Pietrasanta, nei pressi di Viareggio, per lanciare ortaggi ai padroni agghindati per il capodanno e desiderosi di ascoltare le melodie di Fred Bongusto e di Shirley Bassey. Poi la questione degenerò, spuntò una rudimentale barricata, poi una seconda, e tra una carica e l’altra crebbe il trambusto, fatto di urla mescolate alle sirene e a colpi d’arma da fuoco, fatto di giovani in fuga insieme ad agenti in borghese e a carabinieri in divisa sotto una pioggia di sassi. Una pallottola calibro nove come quello delle pistole d’ordinanza, una pallottola frutto di un colpo sparato tutt’altro che a salve, una pallottola vagante ma sparata non per sbaglio, entrò tra il collo e la spalla di un sedicenne, Soriano Ceccanti, gli spezzò una vertebra e gli lasciò per sempre le gambe scollegate dal cervello.
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