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Chi sono

Saturno Carnoli, ma per tutti Nino, scrittore, saggista, pubblicitario, grafico, artista. Voce critica e pungente, produttore instancabile di progetti sempre capaci di una visionarietà rara. Ha dato a quanti sono stati al suo fianco aria, luce e prospettive originali.

1965
Si diploma alla Scuola di Statistica dell’Università di Bologna con una tesi di Statistica Sociale su “Il Suicidio in Italia” e si laurea nel 1967 a Roma in Scienze Statistiche Demografiche e Attuariali con una tesi sugli operai dell’Anic di Ravenna “L’immigrazione in un polo di sviluppo”. Completa gli studi in Sociologia a Trento.

1968/69
Partecipa a Roma, Parigi, Ravenna, Venezia alla ideazione grafica e alla produzione di innumerevoli manifesti politici, attraverso l’uso di diverse tecniche (vedi “Dal ’68 immagini dall’immaginazione al potere” stampato trent’anni dopo).

1970
Dal ’70 fino al ’93 è collaboratore della Regione Emilia Romagna nel settore della Formazione Professionale. Presso il centro di formazione ALBE STEINER di Ravenna progetta, insegnae coordina corsi di Serigrafia, Grafica Pubblicitaria, Fotografia, Relazioni Pubbliche, Mosaico. Nel settore del Mosaico è protagonista di diverse iniziative formative a forte valenza turistico/culturale (installazioni di mosaici nella città, fontana di Marina di Ravenna riapertura del CISIM Lido Adriano, installazione di un mosaico in una piazza a Speyer, la produzione in mosaico delle porte di Mirabilandia, …).

1975/76
Insegna Sociologia presso la Scuola Superiore di Servizi Sociali dell’Università degli Studi di Verona.

1980/1996
Dal 1980 fino ad oggi progetta e dirige per diverse agenzie, campagne di comunicazione promopubblicitaria per Supermercati e Centri Commerciali (Coop Romagna Marche, Esp, Podium, Gallery, Le Saline a Senigallia, Euromix, Stadium a Forlì, Centro Berdini a Macerata,…), Enti Locali (Ept, Comune e Provincia di Ravenna,Brisighella, Regione Emilia Romagna, Repubblica di S.Marino, Lussemburgo,…), e Discoteche (Riò, Vidia, Balla, Il Gufo,…) e partiti: per il PSI nel 1983 ristampa, in anastatica, l’insuperabile “GUIDA DI RAVENNA” di Corrado Ricci del 1923 con una presentazione di Andrea Emiliani. Partecipa alla ideazione e al coordinamento di eventi espositivi per il Comune di Bologna, la Repubblica di S.Marino, l’Università di Bologna.

Nel 1984 si iscrive alla FERPI (Federazione Relazioni Pubbliche Italia) che presenta al Comune di Ravenna un suo progetto provocatorio per la promozione turistica della città “Andy Warhol a Ravenna” (guarda il video).

Nel 1997 partecipa con i primi lavori in Policloruro di Vinile e mosaico alla mostra collettiva: “MEDITERRANEA” presso lo Studio De Rossi a Verona. Assieme ad altri artisti di Bologna fonda il movimento artistico CZCPZ.
Nel 1994 la sua prima mostra personale allo Studio B2 di Genova “PVC OH PVC!“, presentata da Pietro Bellasi e Maurizio Corrado e recensita di Viana Conti su “Flash Art”.
Nel 1995 al Link di Bologna partecipa con le sue plastiche alla collettiva “VITA NOVA” sul riuso di materiali poveri, reietti, rifiutati. Partecipa alla mostra collettiva “CIECHI” al Valtorto di Ravenna.

1996/1999
Responsabile delle Relazioni Esterne dell’azienda Valerio Maioli nel settore dell’illuminazione all’interno di basiliche a Ravenna, Bologna, Amalfi, Ravello, Rimini, Napoli. Dopo le installazioni all’interno delle basiliche ravennati progetta e coordina la stampa anastatica delle Tavole Storiche dei Mosaici di Ravenna del Ricci col titolo “Per San Vitale” . In collaborazione con AKROS di Ravenna realizza per Promo un dominio Internet sul Mosaico. Consulente Publimedia per il rilancio del settimanale QUI. Collabora a diverse testate sui temi del turismo e della valorizzazione dei Beni monumentali.
1996 Prepara una mostra personale a Faenza, presso il Circolo degli Artisti “I DESERTI ROSSI” presentato da Pietro Bellasi e Gian Ruggero Manzoni. Il 30 novembre 1996, a Macerata, presso il Dipartimento di Filosofia la mostra “NOSTALGIA FRATTALE” organizzata dal Circolo Culturale “Area di rigore”.
Nel 1997 le sue opere in PVC sono esposte alla Fiera PLAST di Milano. Premio speciale FERPI, in collaborazione con Confindustria e settimanale “IL MONDO” per la progettazione grafica del Bilancio Consultivo 1997 della Provincia di Ravenna.
Nel 1998 cura la pubblicazione di fotografie e suoi manifesti “Dal ’68 immagini dall’immaginazione al potere” D. Montanari editore, Ravenna, con scritti di Guido Pasi e Enrico Deaglio. Cura per conto dell’Assessorato al turismo del Comune di Ravenna il catalogo “Le copie dei mosaici antichi di Ravenna” e “Le copie dei mosaici medievali di San Giovanni Evangelista“.

Dal 2000 è responsabile Marketing Comunicazione della Scuola Bottega del Mosaico, struttura voluta dal Comune di Ravenna per lo sviluppo della produzione e l’insegnamento del mosaico di tradizione. Pubblica assieme a S. Bignami e P. Racagni, la storia de “Il Mosaico Ravennate” Ed.Associaz. Giuliano Argentario, dalle origini romane e cristiane fino alla rinascita di fine ‘800, il suo grande sviluppo nella prima metà del ‘900 fino alla crisi attuale.

Nel 2001 alla galleria La Bottega di Ravenna, mostra personale “GIOIELLI INDISCRETI” di plastiche e mosaici presentata da Giulio Guberti.

Nel 2003 pubblica assieme a Paolo Cavassini il volume “Nero Ravenna“, ediz. Il Girasole, sulla storia di Ravenna sotto il fascismo. Pubblica il libro “é fisci on” ed. Media News, Ravenna, sulla storia e le funzioni del fischione della Callegari nella costruzione della memoria collettiva della città e del suo genoma sonoro.

Nel 2004 pubblica “OH RAVENNA!” ed. Media News, un libro strenna di immagini fotografiche di Luigi Ricci, con la presentazione di Donatino Domini.

In ottobre 2005 a Pompei all’interno della casa del Fauno, ha avuto luogo l’inaugurazione/conferenza stampa sulla sistemazione della copia del mosaico “La Battaglia d’Alessandro” realizzata dalla Scuola Bottega del Mosaico di Lido Adriano. L’ opera, su progetto di Saturno Carnoli, perfettamente identica all’originale conservato al museo archeologico di Napoli, misura 3 m x 6 m, ed è composta da più di tre milioni di tessere di dimensioni di 1/1,5 mm. E’ stato da tutti riconosciuto che soltanto la perizia e l’abilità della scuola musiva ravennate poteva portare a termine con successo un lavoro così complesso. Un libretto su questo intervento è stato pubblicato dalle edizioni ELECTA, a cura della Soprintendenza Archeologica di Pompei, “La battaglia di Alessandro torna alla Casa del Fauno” con scritti di Giovanni Guzzo e Saturno Carnoli.

Nel 2005 inizia una intensa ricerca sul legno e realizza opere riutilizzando materiali lignei rifiutati, abbandonati o dismessi, per ridare loro, in opposizione alla morte e all’oblio, una nuova vita ricca di ricordi, forme e nostalgie. “LEGNI, tra nostalgie e resurrezioni” è appunto il tema della mostra all’Albergo Cappello nel novembre 2005 duplicata nel luglio 2006 a Šibenik in Croazia.

Nel catalogo scritti di Guido Viale, Pietro Bellasi, Saturno Carnoli: “Dalla visione di poveri legni abbandonati ritrovati in una discarica, alla foce di un fiume o in una casa abbandonata, o su una spiaggia deserta, nasce immediata la nostalgia come dolore del ritorno come ricordo e rimpianto di quello che è già stato e che non è più, ma che tuttavia possiamo ricordare e narrare: ricostruire, ri-conoscere. E spinti da un desiderio che dal MAI PIU’ trasmigra nel NON ANCORA, possiamo trasformare la nostalgia del passato in nostalgia del futuro.”

Nel 2005, per la regione Emilia Romagna progetta e realizza con il regista Andrea Pedna il filmato “La spiaggia risanata” sul ripascimento delle spiagge ravennati (guarda il video).

In ottobre 2006 pubblica “CAMICIE NERE di Ravenna e Romagna, tra oblio e castigo” ed. Arte Stampa, Ravenna. In questo libro scritto assieme ad Elios Andreini, vengono analizzati i processi celebrati a Ravenna, dal 1945 al 1947, dalla Corte d’Assise Straordinaria, che emise più di 400 sentenze. Questi processi rappresentarono il tentativo di pareggiare i conti con il fascismo di Salò, ristabilendo i riti di una giustizia che si voleva espressione del nuovo tessuto democratico-partecipativo e che doveva sancire il passaggio della vendetta al processo. In Camicie Nere, Andreini e Carnoli hanno riscritto con intelligenza vigile e passione disincantata tutti gli atti processuali, integrati con altre fonti originali e inedite, e narrato sapientemente l’intreccio tra le vicende politiche importanti, le atrocità della guerra civile e le cronache minute della quotidianità. Nelle pagine del libro rivivono, con le loro microstorie e i loro destini, migliaia di persone dell’intero territorio provinciale dove ha dominato l’apparato collaborazionista, dove si è contrapposta la resistenza e dove ha colpito la rappresaglia.
Storie di vita quotidiana ricostruite con realismo e pietas da Andreini e Carnoli, i quali hanno resto un importante servizio alla loro comunità e, più in particolare, alla comunità degli studiosi di storia contemporanea, che si accosteranno a questo libro come a una preziosa miniera.

Nell’agosto 2007, assieme ad Andrea Carnoli dell’agenzia LATVERIA DESIGN, suggerisce ai gruppi dirigenti del futuro Partito Democratico una soluzione originale del problema relativo al logo FESTA DELL’UNITA’ e ai suoi possibili cambiamenti.

Nel settembre 2007, assieme a Gianluca Costantini e ad Andrea Colombari, pubblica “ULTIMO” (guarda il book-trailer) una graphic novel che racconta la vera storia della morte di Leandro Arpinati ed altre vicende di ordinaria guerra civile. A Malacappa di Argelato, il 22 aprile 1945, il giorno dopo la liberazione di Ravenna, vennero uccisi Leandro Arpinati, vecchio ras di Bologna ma da tempo attivo antifascista, assieme al suo amico di sempre l’avvocato Torquato Nanni mai stato fascista. Tranne i familiari nessuno pianse la loro scomparsa e i loro nomi non compaiono in nessuna lista di caduti come se non fossero morti, come se non fassero mai esistiti. Della loro morte se ne rallegrarono fascisti e antifascisti. “ULTIMO“, edizioni del Vento, cerca di spiegarne il perchè.

Nella primavera 2008 pubblica per le Edizioni Danilo Montanari il fotolibro “Quelli del Bar Mosaico” immagini e storie di un luogo ravennate di irripetibile cultura e vitalità.
Alla fine di novembre 2008 Carnoli ritorna alla ricerca storica locale con “L’avventurosa vita del faentino Giovanni Bertoni tenente Colonnello del KGB” edizioni ARTESTAMPA. Il volume, ricco di fotografie e di documenti inediti, attraverso le tracce biografiche del Bertoni ricostruisce cinquant’anni di storia di guerre e di comunismo nel mondo.

Nel 2009 pubblica “La Strage del Ponte degli Allocchi” ed. Artestampa, una Graphic Novel sulla strage più feroce di tutta la guerra civileravennate, avvenuta all’alba del 25 agosto 1944. Tavole di Leonardo Guardigli.

Dal 2009 al 2010 affronta e riordina l’immenso archivio di famiglia di Carlo Signorini, documentando la storia del mosaico ravennate, attraverso inediti documenti ed opere prodotte da lui stesso, dal padre Renato, dal nonno Ulderico David e dal bisnonno Alessandro Azzaroni. Questo importante lavoro di catalogazione è stato poi sintetizzato e presentato al pubblico nel novembre 2010, attraverso il volume “Da Azzaroni ai Signorini, la storia del mosaico ravennate“, un Convegno e una Mostra in collaborazione con la Galleria NiArt di Felice Nittolo.

Nel 2011 firma, assieme a Cesare Albertano, Guido Pasi e Sergio Lugaresi, un progetto integrato battaglia articolato di celebrazioni per il 500° anniversario della Battaglia di Ravenna (1512), che in seguito sarà fatto proprio dal Comune di Ravenna, ma realizzato solo parzialmente.

Nel novembre 2011 pubblica “ATTREZZI ALLA MANO” (Edizioni Moderna), una vera e propria catalogazione rigorosa degli attrezzi della falegnameria (foto di Enzo Pezzi), per restituire alla memoria e alla coscienza collettiva l’intramontabile valore della manualità  e del saper fare e il loro intreccio, tipicamente italiano, con la qualità e la bellezza.

In aprile 2012 ricostruisce l’intera vicenda artistica della scultrice luxemburghese Marie-Iosée Kerschen attraverso il coordinamento editoriale e il progetto grafico del volume “Ma vie sculptée” ed Ultimo Mondo (150 pagg, formato 25 x 45) segnalato alla Fiera del Libro di Francoforte.

A maggio, per conto dell’Associazione “La Colonna”, coordina e progetta l’edizione italiana de “L’Arte della Guerra in Italia 1494-1529” di F.L. Taylor, Edizioni Moderna, con un’appendice dedicata alla Battaglia di Ravenna.

In seguito alla presentazione del progetto delle celebrazioni relative al 500° della Battaglia di Ravenna e dopo un anno di ricerche ed approfondimenti storici, assieme a Cesare Albertano, con illustrazioni di Luca Bernardini, esce nel novembre 2012 “ACERRIMA CLADES” (Edizioni Moderna, formato 30 x 40) testimonianze, immagini e notizie della famosa battaglia, rivissuta attraverso i dettagli umani più soggettivi, raccontati dagli stessi protagonisti in modo diretto e per questo più suggestivo e coinvolgente.

Alla fine del 2012, cura e progetta la riedizione anastatica della prima guida turistica di Ravenna “RAVENNA RICERCATA” di Girolamo Fabri del 1678. Il volume viene presentato in un cofanetto affiancato da un’altra pubblicazione moderna “Ricercar Ravenna dal passato al presente” contenente un saggio di presentazione dell’opera ed una ricostruzione fotografica dell’identità urbana ravennate e dei suoi luoghi culturali realizzata dal fotografo Enzo Pezzi.

Nel maggio 2013, assieme a Guido Pasi, pubblica “La Forza e il Destino della Rita Barbieri” la storia avvincente di una giovane di Villanova di Bagnacavallo che, alla fine dell’Ottocento, uccise il fidanzato perché dopo averla messa incinta, si rifiutava di mantenere le promesse e sposarla. Assolta clamorosamente dalla Corte d’Assise di Ravenna, Rita Barbieri troverà  la forza di emigrare negli USA e ricostruirsi oltre oceano una nuova vita (guarda il video sul processo: http://youtu.be/1qQ7a_YH1HU, e la canta ricostruita assieme a Luigi Tartaul: http://youtu.be/iOtNs1IYWCA).

Nell’ottobre 2013, assieme a Giulia Belletti pubblica “L’ARDITO” (Edizioni Moderna): la ricostruzione dell’intera vita provocatoria del fascio futurista Ferruccio Vecchi di Sant’Alberto (guarda il booktrailer: http://youtu.be/Zqloppui5G4).

Nel dicembre 2013, firma “MUSAE” un ricco volume presentato alla mostra, nel Castello di Vianden in Lussemburgo, dedicata a Renato Signorini e al suo mirabile percorso artistico che contribuirà alla rinascita del mosaico bizantino e alla sua affermazione come genere estetico autonomo.

Nel 2014 partecipa (ideazione e coordinamento) al Comitato per le celebrazioni del 100° anniversario della SETTIMANA ROSSA nel ravennate. Assieme a Luigi Tartaul scrive la canzone:

la canta della settimana rossa

Settimana Rossa MANIFESTO

Nel luglio 2015, in occasione del Processo al Sessantotto organizzato a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli, pubblica, assieme a Guido Pasi, “IL SESSANTOTTO: dire fare baciare progettare stampare incollare… correre” Edizioni Moderna. Una ricca collezione di manifesti politici degli anni ’60/’70.

Nel gennaio 2016, assieme a Guido Pasi, pubblica “IL NERO E IL ROSSO“, Edizioni Moderna, dove i due giovani protagonisti, Zelo Molducci e Sauro Ballerini superano le rispettive ascendenze ideologiche, fasciste e comuniste, contando soltanto sull’eterno valore del lavoro e della creatività, in particolare del mosaico della grande tradizione ravennate.[/vc_column_text][/trx_content][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][trx_content css=”margin-top:4em;” bottom=”large”][vc_column_text]Nel 2017 esce “L’ALA DI BERARDI, storia di un grattacielo mai costruito a Lido Adriano” Edizioni Moderna, voluto e curato da Saturno Carnoli e scritto da Cesare Albertano e Domenico Mollura, sulla nascita, alla fine degli anni ’60, di Lido Adriiano e sugli intenti programmatici di questa città di fondazione, la cui pietra angolare doveva essere un imponente skyscraper, uno straordinario grattacielo firmato dal “piantatore di torri nell’Adriatico” Eugenio Berardi.

Nell’aprile del 2018, pubblica insieme a Cesare Albertano “INIDONEITÀ, storia giudiziaria di un manifesto“. Breve romanzo sul Sessantotto, cinquant’anni dopo, e in particolare su un manifesto, il suo sequestro, le indagini e gli interrogatori, i presunti furti e le istigazioni a delinquere, arresti veri, carcere militare, processi e inaspettati epiloghi. Il tutto come storia sociale del ricordo, ibrida ricostruzione di fatti veri, fonti autentiche e finzione narrativa immune dal mito e dall’ideologia.

Nel settembre 2019 pubblica insieme a Cesare Albertano “PER AMORE DEL VERO, LA BREVE VITA DI MARINO PASCOLI“. Storia di un delitto politico, tipico del Dopoguerra ravennate che, anche a 70 anni di distanza ha spinto gli autori a rileggere quella storia con più attenzione, liberi da condizionamenti ideologici o politici.[/vc_column_text][/trx_content][/vc_column][/vc_row]